L’obbligo di dotarsi di un POS è stato inserito da tempo (art. 15 del D.L. 179/2012) ma con il cosiddetto decreto Pnrr 2 (art. 18 comma 1 del dl 36/2022) sono state introdotte le sanzioni nel caso in cui non si assicuri la possibilità di effettuare il pagamento con tale modalità, a partire dal 01 Luglio 2022 .
L’obbligo riguarda senz’altro gli artigiani, i commercianti , i professionisti e ,in genere, chi opera in locali aperti al pubblico
Ad una interpretazione letterale della norma , è dubbio che tale obbligo possa essere esteso alle attività riservate ai soli soci come nel caso delle associazioni ,mentre non sembrano esserci dubbi per le SSD .
Più che un obbligo il POS rappresenta una opportunità nei sodalizi per facilitare il pagamento delle quote da parte dei soci .
Si tenga anche conto che nelle ASD la deduzione delle quote per i minori di 18 anni, fino all’importo di euro 210,00, è consentita solo in presenza di pagamento tracciato, fra cui il più utilizzato è proprio il POS.
Anche per tutte gli Ets il particolare regime di favore delle erogazioni liberali è connesso ai pagamenti tracciati.
Al di là, quindi, dell’esistenza dell’obbligo di dotarsi del POS (su cui appunto si nutrono forti dubbi ) , la stragrande maggioranza delle realtà associative si dota dello strumento proprio per agevolare la propria operatività ,considerando che sono molto diffusi POS che non prevedono costi periodici ma solo commissioni in caso di utilizzo.
Per quanto riguarda la sanzione, si rammenta che la stessa è prevista per la mancata accettazione del pagamento tramite POS (laddove si sia obbligati ) e non per il mancato possesso dello stesso ed è così fissata:
– un importo fisso di 30 euro a transazione rifiutata
– un importo variabile pari al 4% del valore della transazione rifiutata.
La sanzione non si applica «nei casi di oggettiva impossibilità tecnica» a ricevere pagamenti con carta via POS; ad esempio, effettivi problemi di connettività temporanea o malfunzionamenti tecnici dell’apparecchio.
