Le arti marziali sono da sempre un punto di riferimento per la comunità cittadina. Le palestre non sono solo luoghi di aggregazione, ma anche di formazione e crescita.
In particolare, lo studio dell’Aikido ha visto e vede tra i maggiori protagonisti una donna, una madre e un’insegnante che, per oltre cinque decenni, ha accompagnato e cresciuto diverse generazioni di praticanti. Una figura ampiamente riconosciuta, tanto tra coloro che ne sono stati allievi quanto tra gli appassionati di arti marziali, che ha incarnato letteralmente il patto non scritto tra l’apprendimento del Bushido e l’interpretazione occidentale che inevitabilmente ne consegue.
È in questo contesto che la Maestra Maria Filippa Di Prima, 6° Dan Dantai, il 22 gennaio ha raggiunto il considerevole traguardo degli ottant’anni, di cui più della metà passati sul tatami.
Fin dai primi anni Settanta, ha sfidato la concezione tradizionale dell’insegnamento, imponendosi come protagonista al femminile e fondando una scuola insieme al marito, il Maestro Renato Visentini.
L’Aikido è di per sé uno studio costante, che poco ha a che vedere con gli sport da combattimento – come l’odierna MMA (Mixed Martial Arts) – pur condividendone i propositi originali. Esso è un percorso che non si esaurisce con il mero conseguimento dei gradi, ma che contempla, nell’efficacia tecnica, una crescita personale dell’allievo.
Dal controllo del proprio corpo e delle proprie estremità scaturisce infatti una consapevolezza più profonda in termini di disciplina e autocontrollo, in contrapposizione al nutrimento ossessivo del proprio ego, spesso concausa di quella pronunciata disintegrazione dei legami sociali che costella la cronaca locale e nazionale.
Se è vero che ogni cammino comincia con un singolo passo, la storia della Maestra Maria – alla quale vanno il nostro plauso e i nostri rinnovati auguri – mostra quanto non sia la destinazione l’obiettivo più importante della pratica, bensì il reciproco arricchimento, la scoperta di sé stessi e la conseguente evoluzione che scaturisce dalla condivisione della pratica con i nostri compagni di viaggio.
a cura del
Maestro Renato Visentini