In questa visione dello yoga, si considera che le cose siano perfette così come sono, dove col termine perfetto si intende compiuto. Il punto di partenza non è quindi un essere visto come manchevole o difettoso che deve essere portato a migliorarsi: siamo già compiuti, perfetti. Dobbiamo solo riconoscerlo presentendo la nostra natura profonda al di là di ogni condizionamento.
L’obiettivo di questa pratica non è quella di compiere delle belle pose. Non c’è obiettivo, non esiste la posa giusta.
Nella pratica non esiste una linea di demarcazione tra lo yoga e la danza, è solo un diverso modo di giocare con le infinite possibilità, immagini e sensazioni del corpo. La pratica yoga che propongo si muove spontaneamente tra i cardini cari alla tradizione dello Shivaismo Kashmiro quali lo spazio, l’attenzione, l’immaginazione e la sensorialità, facendosi nutrire anche dalla visione della danza odissi che ho assorbito e rielaborato in 30 anni di pratica.
è necessario prenotare entro il 7 maggio con versamento della quota
scrivendo a mkulti@yahoo.com
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