Nei giorni del 5 e 6 dicembre, Torino è stata il palcoscenico di un’importante iniziativa dedicata al teatro come strumento di socializzazione e riscatto sociale. La Compagnia di Teatro Penitenziario Stabile Assai, ospite del Comitato Provinciale AiCS di Torino, ha portato il suo messaggio di speranza e dignità attraverso momenti di confronto e spettacolo.
Durante questa due giorni, la Compagnia ha dato vita a un ricco programma che ha unito il convegno “Dentro e fuori dal carcere: Arte come superamento dello stigma in una comunità solidale” al teatro come linguaggio universale con lo spettacolo “Anime Prigioniere”. Un appuntamento aperto alla cittadinanza si è svolto presso lo spazio dell’Arsenale della Pace, mentre il giorno successivo i riflettori si sono accesi all’interno del carcere delle Vallette, dove il teatro è stato condiviso direttamente con i detenuti.
Le parole di Antonio Turco, fondatore e regista della Compagnia, restituiscono il senso più profondo di questa esperienza, fatta di arte, cuore e impegno sociale:
Jalo è un giovane detenuto africano che ha il rap nel sangue. Nick Ayroldi è un artista della Compagnia Stabile Assai che ha il rap nel sangue: rap e cultura mediterranea che si incontrano. E poco conto ha che si sono addizionati sul palco del teatro del carcere de Le Vallette. Hanno sconfitto la monotonia di giornate sempre uguali, con la difficoltà a usare il sorriso come forma di comunicazione che il carcere non prevede.
Ancora una volta la magia del palco ha prevalso. La Compagnia ha offerto quello che sa usare meglio e quello che la distingue da tanti altri gruppi: il cuore. Un cuore fatto di rivalsa sociale e di speranza. Quella speranza di cambiamento che trasmettono al pubblico, sia esso composto da persone comuni, sia esso composto da persone detenute. Persone. Uguali anche se con condizioni di vita diverse. Unite nel riconoscersi nel messaggio che la Compagnia esprime ininterrottamente da 43 anni i detenuti hanno diritto a tutte le chances necessarie per recuperare e restituire. Recuperare dignità, restituire dignità alle persone cui hanno fatto del male.
La Compagnia, ospite del Comitato provinciale AICS di Torino e dal suo presidente Ezio Dema, oltre che da artisti come Alessandro Di Mauro e Carolina Dardano che gestiscono il laboratorio teatrale del carcere, si è esibita , dopo un convegno in cui sono volate parole grosse… come la denuncia della difficoltà del sistema carcere ad offrire risposte adeguate ai veri bisogni della popolazione detenuta, nello spazio teatrale dell’Arsenale della Pace e nella mattinata del 6 dicembre all’interno del carcere. La grande sensibilità artistica ed umana di Tamara Boccia, direttrice della comunità per minori dove opera come educatore, il chitarrista Sandro Podda; lo spessore musicale di altissimo livello del pianista e vocalist Mario Donatone; il colore del suono espresso dal bassista Roberto Turco, già collaboratore di Rino Gaetano; l’essere eternamente il Cesare di ” Cesare deve morire” di Giovanni Arcurii; la saggia predisposizione di Angelo Calabria, ad una azione teatrale dove la parola è più importante del gesto; l’essere il piu’ antico dei coatti antichi, anche in scena, di Claudio Rasetti; la fresca esposizione di una semi esordiente come la educatrice Valeria Guarino e il talento di Nick Ayroldi: ecco il contenuto artistico ed umano offerto dai membri della Compagnia. Con un ultimo riferimento al batterista Fabrizio Collevecchio: di professione fa l’ispettore di polizia penitenziaria a Rebibbia.
Scusate se è poco… ci sarà un motivo per cui la Compagnia è … Stabile Assai!
A cura di
Antonio Turco
Fondatore e Regista della Compagnia Stabile Assai
Responsabile Nazionale AiCS Politiche Sociali
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