Organizziamo la speranza. Iniziativa per il cambiamento nelle aree socio-educative strategiche

Scadenza: ore 13:00 del 17 ottobre 2024

Con l’iniziativa «Organizziamo la speranza» si intende sperimentare interventi multi-dimensionali nelle «aree socio-educative strategiche» (ASES), territori urbani caratterizzati da alti indici di povertà, disagio e criminalità. L’obiettivo è produrre un significativo e visibile miglioramento in termini di opportunità socio-educative e di benessere di bambini, bambine e adolescenti, contribuendo alla riduzione della povertà socio-educativa minorile e, sul lungo periodo, a maggiori possibilità di mobilità sociale nell’età adulta e al pieno esercizio della cittadinanza. Per raggiungere tale obiettivo si intende potenziare le capacità delle comunità educanti di questi territori di agire, reagire, programmare e gestire situazioni complesse, individuando priorità e relative soluzioni condivise. Si sollecitano, in particolare, le realtà del terzo settore, in primis quelle radicate nel territorio di riferimento, a costruire modalità stabili di lavoro integrato, con tutti gli stakeholder pubblici e privati, affinché le reti educative possano costituire un motore di sviluppo economico, culturale e sociale, facendo leva sulle risorse interculturali e di attivazione civica presenti nell’area.

Le 15 «aree socio-educative strategiche» sono individuate, senza pretesa di una definizione classificatoria ed esaustiva dei criteri di disagio, esclusione e vulnerabilità sociale, tenendo conto dei dati disponibili sulle forme di povertà sociale, economica ed educativa e sul rischio di coinvolgimento di famiglie e di minori in attività illegali, criminali e violente5, nonché delle indicazioni raccolte da parte di Regioni, Ambiti territoriali sociali (di seguito ATS) e Comuni. Le ASES sono porzioni di territorio all’interno delle grandi aree metropolitane e urbane del Paese in cui la marginalità e la prossimità o il coinvolgimento nei circuiti dell’illegalità, pur non riguardando esclusivamente i minorenni, rischiano tuttavia di avere proprio sui minori i maggiori effetti in termini di “condizionamento negativo” rilevanti e duraturi, lesivi dei loro diritti e dei percorsi di crescita.

Le 15 aree interessate sono: Carbonara, Ceglie, Loseto, S. Rita a Bari; San Donato – San Vitale a Bologna; Borgo Sant’Elia, Nuovo Borgo Sant’Elia, San Michele, Mulinu Becciu, Is Mirrionis, Tuvixeddu – Tuvumannu a CagliariCaivano (NA); Centro storico a Catania; Mantignano – Ugnano – Sollicciano, San Bartolo a Cintoia, San Jacopino, Cascine a Firenze; Rione Candelaro, Rione Biccari, Borgo Croci a Foggia; Cornigliano, Sampierdarena, Ca’ Nuova (all’interno di CEP) a Genova; Villapizzone, Quarto Oggiaro a Milano; San Giovanni a Teduccio, Barra a Napoli; Pontevigodarzere, Mortise, Torre, Ponte di Brenta e Palestro a Padova; Palazzo Reale – Monte di Pietà, Tribunali – Castellammare (I circoscrizione) a Palermo; San Giorgio – Modena – San Sperato a Reggio Calabria; San Basilio, Tor Cervara a Roma; Quartiere Mirafiori Sud a Torino.

 

Scarica l’avviso completo: https://www.conibambini.org/bandi-e-iniziative/organizziamo-la-speranza-iniziativa-per-il-cambiamento-nelle-aree-socio-educative-strategiche/

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